Andata, ritorno e morte
Sep 16, 2023Il casuale ministro delle infrastrutture e dei trasporti della nostra Repubblica ha accusato la Germania di pagare le organizzazioni non governative per far sbarcare i migranti in Italia.
L'accusa, non sorprendente di per sé, dimostra però che non solo non conosce le O.N.G. e neanche la Germania, ma evidentemente ha anche più di qualche lacuna disfunzionale in geografia, dato che è difficile pensare che qualcuno paghi qualcun altro per far sbarcare altre persone in un Paese dove comunque sbarcherebbero in ogni caso semplicemente perché si arriva (o si dovrebbe arrivare) prima.
D'altra parte è il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, non certo della geografia, e pure straniera.
Dichiarazioni di guerra televisiva
Un altro sapiente figuro istituzionale, vice-segretario della Lega, dall'alto degli scranni di Rete 4 ha pubblicamente dichiarato che siamo in guerra: "La via diplomatica non ha portato a niente! Ieri sono arrivati 121 barchini e 6.000 migranti: il governo della Tunisia, è evidente, ha dichiarato guerra all'Italia".
Evidente forse nella deriva allegorica del regio realismo di Rete 4, invece folle e criminale nel mondo reale.
Premeditazione e speculazione geopolitica
Sempre a proposito di Tunisia, mentre la presidente del consiglio della nostra Repubblica continua a spacciare per funzionale e necessaria la partnership criminale con il Paese nordafricano, ecco cosa dichiara chi è appena arrivato a Lampedusa: "Attualmente, nel centro della città di Sfax, prendono le cose dei sub-sahariani, le bruciano, pestano brutalmente le persone e le spediscono al confine con la Libia o la Tunisia... dicono che siamo troppi nel loro Paese e che dobbiamo andarcene... vogliono solo che partiamo".
Non solo, mentre a Tunisi sono stati tutti molto soddisfatti del memorandum d'intesa firmato tra Tunisia e Unione europea, ritenendolo "un importante passo verso la creazione di una vera cooperazione che possa affrontare in maniera integrata la crisi migratoria e lo sviluppo per entrambe le sponde del Mediterraneo" chi in Tunisia arriva, e spesso muore, lascia testimonianze diverse: "Non si può lavorare, non si può respirare, non sei il benvenuto e non lo nascondono nemmeno… per loro, chi ha la pelle nera non ha valore, quando cammini la gente ti sputa addosso, si scansa come se puzzassi".
Violenza e abusi istituzionalizzati
"Eravamo in giardino, ci hanno preso e ci hanno ordinato di salire in auto: ci hanno portato in un uliveto, ci hanno fatti spogliare e poi ci hanno perquisito... non avevamo idea del perché, hanno preso tutto quello che avevamo e ci hanno lasciato lì".
E ancora: "Nel centro della città di Sfax danno la caccia ai neri: li prendono e li mandano a Kasserine, che abbiano i documenti o meno... possono venire a prenderti anche quando sei a casa, anche mentre stai dormendo, sfondano la porta e ti mandano via".
Secondo M.S.F. - Médecins Sans Frontières "Il memorandum con la Tunisia replica le pericolose politiche migratorie dell'Unione europea che stanno sempre più incentivando i paesi terzi ad aumentare la deterrenza e il contenimento delle persone che tentano di raggiungere l'Europa: un accordo del genere finirà per coprire impunemente e sistematizzare la violenza contro i migranti in Tunisia e renderà i Paesi europei complici della loro morte e dei loro abusi".
Vigliaccheria di Stato
La sagoma di cartone che presiede il ministero già citato (no, non quello della geografia) ha quindi rilanciato: "Ci sono tanti modi per bloccare, ridurre un flusso: a mali estremi, estremi rimedi... penso che non si debba escludere nessun tipo di intervento, occorre in ogni Regione un centro per le espulsioni".
Il primo, auspicabilmente, a Roma all'indirizzo di piazzale di Porta Pia, 1.
Francesco Scura '23
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