Eugenia Maria e il pensiero unico
Jul 03, 2023È vero, Morgana Production è una società, ma stavolta scrivo a titolo personale nel dubbio che i miei soci non condividano la profonda complessità dei pensieri espressi.
Sono un maschio, adulto, abbastanza alto, pesante quanto basta, non sporco, ragionevolmente eterosessuale e con una sessualità non proprio liquida, forse più solida, quasi tridimensionale.
Comunque: ricordate la storia del motociclista svedese di Woody Allen?
Ecco, la mia motociclista svedese si chiama Eugenia Maria, ma non è solo la sensuale musicalità del nome che mi ha fatto completamente perdere la testa, e neanche il fatto che è un buon partito (anche se fascista), ma la ministra Eugenia Maria ha nella filosofia del pensiero il suo punto di forza e di attrazione magnetica.
Lo riconosco, ormai è un'ossessione personale: cerco spasmodicamente le sue uscite pubbliche, le sue interviste, le sue dichiarazioni con cui la vita quotidiana ha assunto finalmente i contorni della pura linearità, della chiarezza esegetica, del lusso del pensiero unico.
Pensiero unico
Pensiero unico di nome e di fatto, e nell'accezione più letterale del termine: nel senso che è 1 pensiero, uno solo, sempre quello.
Ma l'intimo fascino neurologico di Eugenia Maria sa andare oltre anche l'unico pensiero che alberga nel suo firmamento intellettuale, perché sa declinarlo in mille e mille (e altre mille) sfumature, che solo le menti aride e ottuse della peggiore sinistra percepiscono come la solita stucchevole storia di sempre, quando invece Sublimazione e Meraviglia sono semplicemente altri sinonimi di Eugenia Maria.
Forse ormai sono l'amore e la passione intellettuale che mi fanno esprimere così, ma l'ultimo parto ministeriale è il coronamento di una carriera di studi, ricerche, saggi e battaglie incivili che in confronto i cavalieri templari di un millennio fa sembrano dei timidi dopolavoristi sulle rive del Tevere.
Bambini e altri animali
Sono emozionato, non lo nascondo, e anche invidioso perché provo un sentimento di fumosa indegnità nel citare lei, la ministra, la luce vigorosa del pensiero illuminato: "Serve una rivolta a difesa dell'umano: la famiglia, la filiazione, sono il cuore, le basi dell'umano, ma ora sono a rischio... per esempio, questo tentativo di dare i nomi dei bambini ai cani è sintomo di un bisogno che evidentemente c'è, però viene trasferito sugli animali".
Eugenia Maria ha capito tutto, prima e meglio di noi tutti.
Giro lo sguardo a sinistra e scorgo le mie figlie, ripensando con un brivido di imbarazzo ai loro nomi e al probabile monito di Eugenia Maria, poi volgo lo sguardo a destra, non a caso, e intravedo la mia maremmana bianca, Nemesi.
Nemesi, una maremmana bianca che porta addosso la lettera scarlatta di aver usurpato il nome di una celeberrima martire cristiana del III secolo (dopo Cristo, nel dubbio che Eugenia Maria possa leggere queste righe sconclusionate), ma soprattutto nome fin troppo comune di bambine in ogni scuola del Regno (di Eugenia Maria).
Purtroppo ora è tardi, l'anagrafe è sicuramente chiusa, ma la mia maremmana può stare tranquilla, presto porterà con orgoglio il suo nuovo nome di Nemesi Eugenia Maria.
Francesco Scura '23
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