Il cordoglio dei morti non è un'attenuante

antonio di vietri fascismo francesco scura pier paolo pasolini Jul 15, 2023
Morgana Production
Il cordoglio dei morti non è un'attenuante
2:44
 

Il saluto romano è reato ed è un atto anti-giuridico, volontario e libero, che produce un evento contrario a un interesse (collettivo e sociale) protetto dalla norma penale, e che pertanto è punibile.

 

"Il cordoglio dei morti non è un'attenuante": lo riafferma la Corte suprema di cassazione respingendo la richiesta di tre imputati condannati nel 2022 a quaranta giorni di reclusione e 300 euro (!) di multa i cui legali, tra le altre cose, avevano provato a chiedere il riconoscimento dell'attenuante "di aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale, trattandosi di una commemorazione funebre nella quale si è espresso il senso religioso e la partecipazione umana degli imputati".

Certo, c'è da riflettere con un senso di pressante inquietudine se degli avvocati di sicura e specchiata virtù confondono (o provano a confondere) l'aberrazione del saluto fascista con la partecipazione umana e religiosa, guarda caso l'esatto opposto della più miserevole ideologia fascistoide. 

Infatti, per la corte, "dette manifestazioni non rientrano nell'ambito dell'operatività dell'attenuante tenendo conto che il precetto costituzionale, lungi da riconoscere valore all'ideologia fascista, la osteggia e ne stigmatizza le manifestazioni".

A sud e a nord della Cassazione

Poco più a sud della Cassazione, un segretario locale del partito di governo ha invece continuato a condividere la sua (costituzionale) libertà di pensiero: "Sono razzista, sono patriota, sono nazional-socialista, sono fascista, sono nazista, sono stanco di vedere tante ingiustizie nei confronti degli Italiani: fuori dalle balle, gente di merda! Infangano il nostro Bel Paese, parassiti, pidocchiosi, ladri, assassini, stupratori, ubriaconi, siete la feccia del genere umano: un solo posto è adatto per voi, ed è molto caldo".

Negli "Scritti corsari", Pasolini scriveva nel 1973: "L'Italia non ha avuto una grande destra perché non ha avuto una cultura capace di esprimerla, essa ha potuto esprimere solo quella rozza, ridicola, feroce destra che è il fascismo".

Un po' più a nord della Cassazione, ad Amsterdam, hanno invece ritenuto opportuno spostare la statua nella rielaborazione fotografica (che è sempre stata all'esterno dello stadio olimpico cittadino) perché molti turisti ne rimanevano turbati o infastiditi per l'immediata associazione con il più sordido regime fascista.

Nonostante la statua, pur realizzata alla fine degli anni '20 del secolo scorso, storicamente non abbia mai avuto legami e riferimenti diretti con il fascismo della stessa epoca.

Questione, evidentemente, di sensibilità e intelligenza (degli Olandesi), proprio come il rispetto costituzionale del partito di governo della nostra Repubblica.

 

Francesco Scura '23

 

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