Il fango istituzionale
May 27, 2023Alle 3.45 della notte tra il 16 e il 17 maggio, dopo che quasi cento metri di argini del fiume Santerno hanno ceduto all'improvviso, acqua e fango si riversano in piena notte nelle strade del piccolo paese di Sant'Agata sul Santerno, nella Provincia di Ravenna.
L'acqua, inarrestabile, travolge ogni cosa e invade ogni spazio delle case e dei negozi per un'altezza di almeno due metri.
L'orologio della torre civica, ancora oggi, segna l'ora del black-out che ha determinato l'interruzione di tutti i servizi essenziali, come la corrente elettrica.
Nella distruzione della notte
Gli abitanti del paese, almeno quelli rientrati nelle case agibili, ci hanno raccontato quanto tutto sia stato improvviso, inaspettato, devastante: piccole e strette strade di paese travolte dalla furia di acqua e fango, furia che ha travolto e trasportato al tempo stesso, e in un fragore improvviso, decine di automobili semi-sommerse, i tavoli del bar, i frigoriferi della pasticceria e tutto quello che l'acqua e il fango hanno potuto trascinare nella distruzione della notte.
Sarebbe probabilmente limitativo pensare a una causa unica ed esclusiva, ma non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che gli attuali stravolgimenti climatici recitino un ruolo da protagonista in queste dinamiche.
Non dovrebbero esserci dubbi, ma invece di dubbi ne ha tanti il capo-gruppo al Senato della Repubblica del partito di governo che ha dichiarato, proprio a proposito dell'alluvione in Emilia-Romagna: "Il cambiamento climatico non è un dogma, e non è vero che sono fenomeni mai visti negli ultimi decenni".
E ancora: "I dogmi possono andare bene in altri campi, ma è sempre bene avere un atteggiamento non assolutistico".
No, certo, almeno finché si ha il privilegio di vedere spalare il fango di qualcun altro.
Miseria umana, squallore mediatico
Proseguiamo con chi, o cosa, dovrebbe essere: un giornalista, un saggista, un politico e un opinionista italiano.
Chissà in quale di questi ruoli ha espresso su Twitter l'illuminato contributo sulla tragedia in corso: "Prima piangono disperati perché non piove, poi piangono disperati perché piove troppo e qualcuno annega: ma si può sapere che cosa cavolo vogliono?".
"Qualcuno annega" è riferito probabilmente a 15 morti accertati (per ora) e a quasi 40.000 sfollati nel momento più grave dell'emergenza.
L'autore del pensiero solidale è, non a caso, consigliere regionale della Regione Lombardia candidato e poi eletto per l'empatico partito di governo.
La fotografia simbolica non esprime le conseguenze dell'alluvione, semmai l'insopportabile vuoto pneumatico di umanità e rispetto.
Francesco Scura '23
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