Inquinamento senza colpevoli

elisa milocco francesco giannone francesco scura giuseppe piscitelli tirreno power Sep 30, 2023
Morgana Production
Inquinamento senza colpevoli
5:14
 

È contento Giuseppe Piscitelli, direttore degli affari legali di Tirreno Power, subito dopo la lettura della sentenza di assoluzione da parte del Tribunale di Savona.

 

Assoluzione piena per tutti gli imputati, 26 manager ed ex manager, accusati di disastro ambientale e sanitario colposi dopo un'indagine e un processo di quasi cinque anni sui fumi della centrale elettrica Tirreno Power.

L'A.N.S.A. e Il Sole 24 Ore diventano quindi gli ideali palcoscenici per una serie di preziosi artifici retorici e trionfalistiche dichiarazioni: "Oggi viene sancito nero su bianco, in nome del popolo italiano, quello che abbiamo sempre ripetuto fin dall'inizio: che abbiamo rispettato tutti i limiti di Legge e non abbiamo mai arrecato danno a territorio, popolazione e lavoratori".

Non in nome di un consiglio di amministrazione, bensì proprio del popolo italiano.

Il principio di precauzione

L'accusa aveva affermato che, oltre a rispettare i limiti legali sulle emissioni, l'azienda avrebbe dovuto utilizzare le tecnologie più avanzate, esigenza accentuata anche dal fatto che il deposito di carbone era rimasto scoperto ed esposto all'aria aperta fino al suo sequestro giudiziario.

"Per adeguarsi al principio di precauzione, tanto più in un contesto in cui non era mai stato nemmeno coperto il deposito di carbone, rimasto a cielo aperto fino al sequestro da parte della Procura di Savona" ha specificato Marco Lignana sul quotidiano La Repubblica.

Poi il solito schema delle valutazioni di merito, delle consulenze tecniche e delle perizie di parte, per cui a un'affermazione segue il suo contrario, poi il suo contraltare, quindi la negazione dell'opposto, ed ecco allora il contrario di un'assunzione di responsabilità: la piena assoluzione per tutti gli imputati.

Dati reciprocamente contraddittori

Tra le evidenze e le ricerche, quella dell'I.F.C. - Istituto di Fisiologia Clinica del C.N.R. - Consiglio Nazionale delle Ricerche, pubblicata sulla rivista "Science of the total environment", che aveva stimato un aumento della mortalità del 49% dal 2001 al 2013 nell'area intorno alla centrale.

Ma evidentemente non è servito perché, in parallelo, altri dati hanno indicato come la qualità dell'aria a Savona sia sempre stata tra le migliori d'Italia, senza aver mai oltrepassato i limiti fissati dall'A.R.P.A.L. - Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure.

Non solo, dato che già nel 2019 si era avuto un punto di svolta con l'archiviazione delle indagini sull'omicidio colposo: sia la Procura di Savona, sia il giudice per le indagini preliminari ritenevano non ci fosse una connessione provata tra le morti in questione e le emissioni della centrale per cui, oltre ai dirigenti di Tirreno Power, erano sotto indagine anche politici locali e regionali.

Reati ambientali, reati sociali

Questo è probabilmente uno dei cardini mai realmente superati dei processi ambientali e, più in generale, della disciplina dei reati ambientali: la sistematica difficoltà, che a oggi è un'impossibilità conclamata, di provare in via definitiva e incontestabile la connessione tra le cause di malattie e morte e le fonti inquinanti.

Il raggiante e soddisfatto direttore degli affari legali di Tirreno Power ha potuto quindi concludere: "Resta ovviamente il nostro rammarico per tutti coloro che da quella chiusura hanno subito conseguenze negative, si pensi ai contraccolpi economici di tutto l'indotto".

Non poteva che finire così, con il rammarico arido e formale per i contraccolpi economici, non certo per chi (dopo anni di lotte e denunce da parte della cittadinanza e delle associazioni territoriali) ha pagato con la salute e con la vita le conseguenze di un inquinamento senza colpevoli.

Amarissimo contraltare dell'esito processuale è l'elenco delle parti civili ammesse fin dall'inizio al procedimento: il Ministero della salute, il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, l'ente di protezione ambientale Accademia Kronos, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori Codacons, le associazioni di promozione sociale Cittadinanzattiva e A.D.O.C. - Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori, le organizzazioni non governative e le organizzazioni non lucrative di utilità sociale Articolo 32, Greenpeace Italia, Medicina Democratica, Legambiente, Uniti per la Salute, W.W.F. e A.N.P.A.N.A. - Associazione Nazionale per la Protezione degli Animali, della Natura e dell'Ambiente.

E non sono stati sufficienti.

 

Francesco Scura '23

 

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