Nel diritto naturale leghista

"Essere gay è contro natura e le razze esistono" oppure "Il pallone è mio e me lo porto via": un'affermazione è di un qualunque politico a caso, l'altra è del segretario provinciale della Lega di Modena.

Senza voler entrare nei meandri di quei processi mentali che sembrano ricordare la scena iniziale di "2001 – Odissea nello spazio" di Stanley Kubrick, la complessa elaborazione del pensiero critico leghista si è sviluppata così: "Se analizziamo il concetto di omosessualità dal punto di vista della natura e del diritto naturale, lo scopo di qualsiasi essere umano è riprodursi, dare continuità alla specie e costruire una famiglia... dire quindi che i gay vanno contro la natura non è una cosa insensata se consideriamo quanto detto sopra".

In realtà, è quanto detto sopra che va contro natura, negando fin dalle fondamenta il principio del libero arbitrio che curiosamente rende peculiari (quasi, e forse) tutti gli esseri umani.

Odissea nello spazio della Lega

Ma bisogna riconoscere che "libero arbitrio" è un'espressione scomoda, complessa, calcistica (ma non abbastanza) per i Celti di ritorno del governo della nostra Repubblica, un po' come "Ognuno fa quello che vuole della propria vita" può suonare un'affermazione destabilizzante e sovversiva per tutti quelli che sono rimasti bloccati alla scena iniziale del film di Kubrick già citato.
 

Anche l'opposizione locale però si è auto-destabilizzata provando ad alimentare il vento della polemica: "Stiamo parlando del segretario provinciale della Lega, non dell'imbarazzante esternazione di un simpatizzante esaltato", non rendendosi conto però di parlare esattamente della stessa persona.

"Ma io non direi mai che gli omosessuali non sono normali", prova a chiudere il cerchio il segretario provinciale della Lega con una raffinata doppia negazione.

Probabilmente lo stesso pensiero degli uomini-scimmia del film di Kubrick.

Francesco Scura '23