Ogni nuovo giorno di povertà

"Spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi": non è una perla di Massimo Catalano ai tempi di "Quelli della notte", ma un'affermazione pubblica di Francesco Lollobrigida, ministro dell'agricoltura, della fantasia al potere e della sovranità alimentare (della nostra Repubblica).

Sembra che abbia anche pensato: "Meglio essere il marito della sorella della premier che essere un poveraccio con il colesterolo basso, ma senza agganci con il potere fascista".

Nella sua pubblica dissertazione ha dichiarato testualmente "In Italia abbiamo un'educazione alimentare interclassista: spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità".

L'opportunità della povertà

Quindi essere indigenti, non arrivare alla fine del mese o andare alle mense per i poveri è un valore aggiunto, un'opportunità, anzi il modo migliore per ripartire di slancio per ogni nuovo giorno di povertà (mentre il povero ministro-marito della sorella della premier fascista vive con una tale pesantezza di stomaco da offuscare, si spera, ogni faticosissimo processo cognitivo).

Almeno ora è chiaro perché dallo staff ministeriale avevano chiesto con giorni di anticipo di concordare le domande con i giornalisti: sovrana ironia, non ce n'è stato bisogno (di fare domande).

Poi è scappato, ben protetto dalle temibili e violente domande non concordate, con la motivazione ufficiale del suo staff: "Ha la febbre".

Per poi comparire poco dopo per l'aperitivo.

Se Massimo Catalano non si rivoltasse nella tomba, dovremmo credere che si sta meglio con la febbre a un aperitivo (festeggiando il nepotismo feudale del fascismo di governo) che nel mondo reale.

Francesco Scura '23