Povertà e deficit di pensiero istituzionale

ancona daniele silvetti discriminazione francesco scura povertà Oct 28, 2023
Morgana Production
Povertà e deficit di pensiero istituzionale
4:31
 

"È un deficit delle istituzioni non trovare accoglienza per chi è povero": lo afferma l'organizzazione di volontariato Avvocato di strada.

 

Non la pensa invece così il sindaco di Ancona che, al contrario della persona senza fissa dimora che vive in mezzo alla strada, in strada non vuol vedere quel che considera degrado.

E, per questo, ha emanato un'ordinanza con la necessità di contrastare il degrado urbano al fine di "evitare il protrarsi di fenomeni gravemente inappropriati e per tutelare il decoro della convivenza civile".

Quindi non sono la povertà e l'isolamento "fenomeni gravemente inappropriati", bensì la loro pubblica presenza, la loro libera manifestazione.

E, allo stesso modo, il "decoro della convivenza civile" non si tutela affrontando il problema e provando a mettere sul tavolo delle soluzioni, ma nascondendolo, seppur maldestramente, celandolo agli occhi degli elettori (almeno di notte).

Contestazione di merito

Ma un uomo senza fissa dimora iscritto alla Casa comunale, proprio con il supporto di Avvocato di strada, ha contestato il provvedimento del sindaco, dal punto di vista di chi una casa non ce l'ha e vive in strada: "In prevalenza queste persone sono richiedenti asilo e protezione o non sono riusciti, non per colpa loro, a rientrare nell'orbita dell'accoglienza: non avendo un posto dove vivere, o quantomeno dormire, è normale che scelgano soluzioni di fortuna".

L'organizzazione di volontariato, parlando di un atteggiamento "discriminante e discrezionale", insiste: "Perché se sta su una panchina il turista di una crociera non succede nulla e se lo fa un senza fissa dimora viene multato?".

E ancora: "Il messaggio è che la povertà va allontanata, sanzionata e non curata".

Come di prassi, la questione sembra quindi spostarsi sui binari degli schieramenti contrapposti, non tenendo però in considerazione che l'onere (e l'onore, almeno in un mondo ideale) del benessere collettivo dovrebbe essere dello Stato e dell'amministrazione pubblica locale, e non solo e tragicamente a carico dell'intraprendenza di un'organizzazione di volontariato.

Deficit di pensiero istituzionale

Ma così non è: per l'illuminato sindaco di Ancona (che nel percorso di vita politica ha esperito la crème dell'esperienza democratica attraverso Fronte della gioventù, M.S.I. - Movimento Sociale Italiano, A.N. - Alleanza Nazionale, Popolo delle libertà, Forza Italia, per poi essere eletto sindaco in una coalizione con Fratelli d'Italia) parlare di dignità e rispetto senza preclusioni ideologiche o, peggio, di partito, non rientra nella raffinata architettura del pensiero reazionario e filo-fascista.

Strumentale, pertanto, nascondere i problemi sociali dietro a ordinanze che cercano solo di spostare il problema altrove, facendo elegantemente finta di ignorare che l'emarginazione e la povertà non scompaiono semplicemente perché non sono visibili: occorrerebbe affrontarle con volontà politica e concrete politiche sociali e di inclusione.

Cioè, al di fuori (dell'assenza) del pensiero ultra-conservatore.

Responsabilità umana e politica

Avvocato di strada, sui propri profili on line, afferma: "Tuteliamo gratuitamente le persone senza dimora, perché difendere i diritti degli ultimi significa difendere i diritti di tutti".

Niente di più e niente di meno di quello che dovrebbe fare anche l'ultimo e più improvvisato figuro istituzionale.

I diritti umani sono (dovrebbero essere) universali e inalienabili, e devono (dovrebbero) essere difesi senza eccezioni, perché difendere i diritti degli ultimi significa combattere le disuguaglianze strutturali e le ingiustizie che perpetuano la marginalizzazione di intere comunità.

Ogni persona ha (dovrebbe avere) il diritto di vivere una vita libera da oppressione, povertà e discriminazione, perché difendere i diritti degli ultimi significa essere dalla parte di coloro che sono più vulnerabili e privi di voce nella società.

Solo attraverso la lotta per la giustizia sociale e l'equità possiamo assicurare che nessuna persona venga lasciata indietro.

Se difendiamo i diritti degli ultimi, difendiamo i diritti di tutti.

Anche ad Ancona.

 

Francesco Scura '23

 

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