Quieta e urlante disperazione

amianto casale monferrato eternit francesco scura stephan schmidheiny Jun 21, 2023
Morgana Production
Quieta e urlante disperazione
3:18
 

"Colpevole": il re dell'amianto, Stephan Schmidheiny, è responsabile per la strage Eternit.

 

Il verdetto di 12 anni di carcere per omicidio colposo aggravato ha scatenato un'ondata di emozioni contrastanti nella comunità: mentre alcune persone sono rimaste (relativamente) soddisfatte che finalmente sia stata fatta giustizia, molte altre hanno ritenuto che la pena sia stata troppo leggera rispetto alla gravità dei fatti e alla catena delle responsabilità.

40 anni di lacrime e lutti

A maggior ragione per un "verdetto atteso da un'intera comunità che da 40 anni è falcidiata da lacrime e lutti", come ha scritto Sarah Martinenghi su Repubblica.

In ogni caso, l'elenco delle 392 vittime scandite in aula dai giudici rimane un ricordo straziante, ma necessario, di quanto sia importante proteggere e rispettare la vita umana.

Dopo più di due anni si avvia quindi alla conclusione un processo che di nuovo ha visto il magnate svizzero, uno degli industriali più ricchi d'Europa, essere giudicato per "la scia di morti causata dalle sue fabbriche": il sito industriale di Casale Monferrato (Alessandria), infatti, dopo essere stato chiuso nel 1986, ha comportato l'intero onere a carico del Comune di bonificare tutto il territorio interessato, e proprio in virtù di ciò la Corte ha comminato all'imprenditore maxi-provvisionali per più di cento milioni di euro.

Vittime su vittime

"È un’amara rivincita rispetto alle morti causate, sappiamo bene che difficilmente riconoscerà alle famiglie e al territorio i risarcimenti dovuti", ha affermato con gelida consapevolezza Federico Riboldi, il sindaco della cittadina.

"Ogni anno a Casale si ammalano 50 persone e solo la scorsa settimana abbiamo pianto tre vittime: un vigile urbano, il dipendente di un teatro e un ferroviere" ha allo stesso tempo dichiarato Giuliana Busto, la presidente di A.F.E.V.A. - Associazione dei familiari e delle vittime dell'amianto di Casale Monferrato (che riunisce le vittime dell’amianto).

Persone, morti e familiari distrutti

Non è stato evidentemente possibile confermare l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, infatti anche in questo caso (come in tanti, troppi altri processi di reati ambientali, e quindi sociali) il giudizio si è limitato all'omicidio colposo, con la devastante conseguenza che più di cento casi sono stati dichiarati prescritti.

Almeno cento casi costituiti e intrisi di persone, di morti e di familiari distrutti.

Ha dichiarato Raffaele Guariniello, magistrato al tempo del processo in cui la Cassazione, nel 2014, fu l'artefice del sopruso ai danni dei parenti di oltre tremila vittime: "Ci sono due sezioni in Cassazione, la quarta e la terza, che hanno orientamenti contrapposti in tema di tumori asbesto-correlati: gli imputati vengono assolti o condannati a seconda dei giudici che pronunciano il verdetto: e questo è un evidente problema".

 

Francesco Scura '23

 

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